di Amedeo Tomassi
Una delle manifestazioni o per meglio dire ricorrenze religiose dell'abbruzzo è la festa dei serpari a cocullo, un paese
situato a 900 metri slm nella valle del Rio Pezzana affluente del fiume Saggittario. La festa ha antiche origini, si
intrecciano infatti riti pagani e credenze religiose che ne rendono uno degli eventi religiosi più particolari al mondo.
Ho così deciso di partecipare e di raccontare quello che ho visto...
Parto da Roma alle ore 07:45, la domanda che mi faccio da quando ho programmato l'uscita è cosa mi troverò davanti, mi sono state dette cose a cui non riuscivo a credere e che speravo di non vedere, come il lancio dei serpenti o lo spaventare i turisti fino alla peggiore in cui i serpenti venivano uccisi al termine della processione, molte di queste cose sono state fatte in passato...
Arrivati a Cocullo dopo circa un'ora e venti di viaggio cerco un parcheggio, da queste parti è qualcosa che si trova a 4-5 Km dal paese!
Dirigo a piedi verso il paese con a tracolla la reflex e borsa degli obiettivi fotografici (me ne pentirò presto..) appena ci si avvicina al paese si sentono canti popolari dedicati a San Domenico, che mi accompagneranno per tutta la mattinata... la strada che porta al paese si apre nella piazza principale dove si distinguono dei gruppetti più fitti di persone tra la folla, non ci vuole molto a capire di cosa si tratti, infatti i "serpari" mostrano, come vuole la tradizione, i serpenti ai turisti, i quali toccano e scattano foto, spesso con la paura nel cuore (di cosa poi?!? i serpenti erano molto più spaventati di loro!) mi avvicino e scatto qualche foto ad un Cervone (Elaphe Obsoleta) tenuto da una graziosa ragazza, noto comunque un certo riguardo nei confronti dell'animale, quasi fosse suo da anni, la cosa mi sorprende positivamente.
Comincio a girare per la piazza fotografando quà e la serpenti e serpari circondati da turisti curiosi spesso provenienti dall'estero, la banda del paese comincia a suonare da un palchetto ad un lato della piazza.
Nella maggior parte dei casi, a parte un episodio in cui c'erano tre biacchi tenuti per il collo di cui uno sanguinante, i serpenti sono trattati abbastanza bene, e docilissimi si lasciano ammirare e accarezzare (santa pazienza.. la loro!). Alla fine cedo e decido di farmene dare uno per qualche foto, cerco di tenerlo nel modo migliore possibile sostenendolo con le due mani e lui mi ringrazia con una posa fantastica, si tratta di un "saettone" (elaphe longissima - una curiosità: questo tipo di serpente è lo stesso raffigurato nel simbolo della medicina) è il primo che vedo dal vivo in vita mia e non so dire se fosse un bell'esemplare in assoluto, ma a me sembrava fantastico, i riflessi ora verdi ora bruni e ancora dorati gli davano un'eleganza particolare...
Tra le specie che ho potuto vedere c'erano oltre al sopra citato Saettone, Cervoni (Elaphe quatuorlineata), biacchi (Hierophis viridiflavus) e Biscie (Natrix natrix).
Noto su alcuni serpenti delle macchie colorate sulla testa e chiedendo ad una persona del posto mi viene spiegato che servono solo quale mezzo di riconoscimento degli animali appartenenti al serparo...
Riesco con fatica a spostarmi tra la gente e mi dirigo con il resto della massa verso la chiesa di San Domenico, dove ci sarà la messa, i serpenti in chiesa non possono entrare per cui attendono all'esterno che il Santo esca, io entro e rimango affascinato dagli affreschi, che seppur un po rovinati regalano colori di una brillantezza inaspettata, specie in un ambiente buio come quello in cui si trovano. Fuori dalla chiesa la gente è ancora molta, la funzione dura fino alle 12:15 e la processione ha inizio, il santo viene coperto dai serpenti e la lunga fila di persone si snoda tra le strette vie del paese, assistere ad un tale "spettacolo" è emozionante, ancor più se si pensa a quello che in passato poteva significare per le persone del posto, quando la cultura e le credenze contadine non permettevano riflessioni tanto distaccate, e il movimento dei serpenti sulla statua del Santo e la loro interpretazione facevano si che ci fosse allegria o disperazione a seconda dei significati che di volta in volta venivano dati..
giunto ormai al terzo rullino decido che è possibile fermarsi e mi dedico a due panini che alle 14:30 del pomeriggio hanno un'fascino indiscutibile!
Stanco ma soddisfatto dalla bella esperienza torno alla macchina e a casa...
A chiunque voglia passare una giornata diversa visitando un posto davvero incantevole e perchè nò ammirare un po di fauna nostrana (a mio avviso per nulla inferiore a quelle di altri paesi) posso davvero consigliare questo itinerario!
Come arrivare:
Autostrada A24
svincolo Teramo A25
uscita Cocullo ss87